Vado a Correre con l’Intelligenza Artificiale

Hai presente quando, mentre navighi online o sei su Facebook, ti capita di vedere la pubblicità del regalo per tuo cugino che hai ricercato su Amazon giorni prima? Colpa del retargeting, ovvero di una tecnologia che permette di offrire un’esperienza personalizzata in base alle ricerche da te effettuate sul web.

Vuoi capire come funziona? Guarda il video per scoprirlo e, se ti va, fai un salto sulla nostra pagina Facebook per farci sapere che cosa ne pensi :-)

 

 

Mentre facevo la mia solita corsetta mattutina ho scoperto una nuova funzione di Spotify per tutti gli appassionati di running: la personalizzazione della musica in base alla velocità della tua corsa.

“Ottimo esempio di tecnologia adattiva”, ho pensato.

Una tecnologia personalizzata o adattiva crea un’esperienza su misura a seconda della tua cronologia di navigazione sul web. Pensa a Facebook: i suggerimenti che ti propone sono dati in relazione alle tue amicizie, ai tuoi argomenti di interesse e alle tue interazioni sociali.

Lo stesso vale per Amazon: non esiste una pagina prodotto standard, poiché i contenuti e le informazioni sono personalizzati sul comportamento delle altre persone che hanno comprato quel prodotto e sul tuo comportamento all’interno del sito. Amazon utilizza dei cookie in modo che tu, dopo aver visto il prodotto, continuerai a ricevere la pubblicità di quello stesso prodotto anche navigando su altri siti.

Questa tecnologia detta di retargeting o remarketing è pensata per offrirti un’esperienza personalizzata della pubblicità ed è utilizzata anche da Google Adwords. La percentuale di conversione per le attività di remarketing è abbastanza elevata, dal momento che le persone che hanno un’esperienza personalizzata tendono ad acquistare più facilmente.

Dietro l’eccessiva personalizzazione si celano, però, dei rischi: nel suo intervento “The filter bubbles” Eli Pariser spiega come l’estrema personalizzazione dell’esperienza di navigazione ti racchiuda dentro una bolla di sapone all’interno della quale tutti i contenuti sono filtrati da un intelligenza artificiale. Viene esclusa, così, la possibilità di vedere qualcosa di nuovo, che non hai mai cercato. La possibilità di passeggiare per la città e vedere una vetrina con un prodotto che non avevi mai visto.

Il nuovo viene escluso se il web e le tecnologie ci offrono un esperienza troppo personalizzata.

Da appassionato di film di fantascienza, mi viene da pensare a quei film in cui l’intelligenza artificiale prende il controllo della terra e ci sono pochi uomini che combattono per liberarla.

C’è addirittura uno scienziato giapponese che ha studiato la reazione dell’uomo davanti ai robot e all’intelligenza artificiale. Se un robot si comporta in maniera simile all’essere umano alle persone piace; se al contrario il robot assomiglia troppo all’essere umano, tanto da non consentirgli più di distinguere la differenza tra lui e la macchina, si genera nell’uomo un effetto di perturbanza chiamato “Uncanny Valley”.

Personalizzato non è personale: questa è una delle tesi del “New Clues” che ci dà la possibilità di capire come rapportarci al futuro del web, riuscendo a gestire le relazioni con i nostri clienti.

La relazione con i tuoi visitatori può in qualche modo essere personale: puoi relazionarti direttamente con i tuoi potenziali clienti e ascoltare le loro conversazioni su web e social media, riuscendo a creare un rapporto come se il cliente fosse li davanti a te ed eliminando quello schermo che la comunicazione da uno a molti ci impone.

Il web ti dà la possibilità di non considerare più le persone come un numero per analisi di mercato o un target, ma di conoscerle e avere l’opportunità di offrire servizi e prodotti personalizzati in base alle loro esigenze.

Sicuramente non è facile ascoltare ed entrare in relazione con così tante persone: è necessario un grande sforzo per demolire le nostre pre-convinzioni e analizzare la realtà. Ma io credo sia l’unica strada per costruire un web ed un business digitale che cambino in meglio la vita delle persone.

 

Photocredit: Death to the Stock Photo